Ricerca: in Italia è reato, nel mondo è da nobel



di Erica Rampini, responsabile diritti Giovani Comunisti Toscana

Ieri è stato assegnato il Premio Nobel per la medicina. Quest’anno a vincerlo è stato un tandem di scienziati: il britannico Gurdon e il giapponese Yamanaka. “Le loro scoperte – si legge nella motivazione del premio – hanno rivoluzionato la nostra comprensione della maniera in cui le cellule e gli organismi si sviluppano”. Si premia così un lavoro partito più di cinquant’anni fa e una scoperta relativamente recente.

Nel 1962 Gurdon mostra che in particolari condizioni una cellula può tornare “bambina” e sperimenta questa sua teoria su una rana, sostituendo il nucleo di un uovo con quello di una cellula adulta. Una volta inserito nell’ovulo, il nucleo della cellula adulta riceve stimoli tali da farla tornare indifferenziata. Da qui nasce un girino sano e senza problemi. La ricerca di Gurdon ha dato il via ad una rivoluzione che nel 1997 ha portato all’annuncio del primo grande mammifero clonato a partire da una cellula adulta: la pecora Dolly. Questi furono le basi per la ricerca sulla medicina rigenerativa. A fare il primo passo è stato proprio Yamanaka, che nel 2006 prese delle cellule adulte di topo e inserendovi una manciata di geni le trasformò in staminali dalle caratteristiche del tutto simili alle cellule di un embrione. Le staminali di Yamanaka (chiamate ips, induced pluripotent stem cells) sono oggi il cuore dell’attività della maggior parte dei laboratori di medicina rigenerativa.

Le cellule di un paziente malato potranno un giorno essere prelevate, trasformate in staminali grazie al metodo di Yamanaka e poi fatte specializzare nel tipo di tessuto richiesto per correggere diabete, lesioni al midollo spinale, distrofie muscolari e tutte le malattie che la medicina rigenerative promette un giorno di trattare. Sono molti i sostenitori di questa assegnazione perché questo genere di scoperte permette di usare le cellule senza il bisogno di distruggere innumerevoli embrioni, dimostrando così l’inutilità degli esperimenti su quest’ultimi.

Questa assegnazione è un ulteriore attacco alla “nostra” legge 40, che arriva solo alcuni mesi dopo la bocciatura dell’unione europea per incoerenza. È vero che con il sistema Yamanaka si possono bypassare gli embrioni ma non dobbiamo dimenticare che tutte e due le scoperte partono proprio dalla ricerca sugli embrioni stessi. C’è ancora bisogno di questo genere di esperimenti per risolvere altri problemi e malattie genetiche. dobbiamo sostenere la ricerca senza criminalizzare chi la fa, attraverso esperimenti che in Italia vengono considerati reati (puniti anche con la galera) mentre nel resto del mondo portano al premio Nobel. Iniziamo a riflettere su questo fatto, e capiamo quanto purtroppo influisca la presenza del Vaticano su molte scelte che il nostro Paese fa.

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