Con il Venezuela bolivariano


di Dimitrij Palagi, Coordinatore regionale Giovani Comunisti Toscana



Il Sole 24 Ore ieri riportava sondaggi sfavorevoli per Chavez. Anche su la Repubblica si è cercato di lasciare aperta la speranza per la sconfitta della rivoluzione bolivariana. Il sistema elettorale, completamente informatizzato e riconosciuto a prova di brogli, impedisce di urlare alla “dittatura che ignora la volontà del popolo“. Dopo anni di accuse di populismo i principali canali di comunicazione italiani tentano un’altra strada. Auspicano che i problemi di salute facciano in modo che queste siano le ultime elezioni per il rappresentante della rivoluzione bolivariana. Se Cuba e il Venezuela non possono essere invase e le loro popolazioni si ostinano a sostenere governi socialisti, non resta che affidarsi alla speranza di una morte rapida dei rivoluzionari latinoamericani.

In televisione e sui principali quotidiani italiani non c’è spazio per chi non condanna Chavez. Questa è la libertà di informazione in Italia.

Non crediamo che il Venezuela sia un “paradiso in terra”. La rivoluzione cubana ci ha insegnato che non esistono modelli da seguire per portare avanti il cambiamento nel proprio contesto. I paesi dell’america latina sono però la prova che un altro mondo è possibile, che si può creare un modello di società fondato sulla solidarietà, anziché sul mercato. Sappiamo che questo rende nervosi molti dei giornalisti e dei politici italiani, soprattutto quelli che credevano di poter cambiare il mondo e hanno trovato più comodo adeguarsi al sistema di cose presenti, dopo il crollo dell’Unione Sovietica.

Non siamo figli del socialismo reale, non ci abbiamo mai sperato perché non lo abbiamo mai vissuto, neanche indirettamente. Siamo comunisti perché crediamo nel cambiamento e il Venezuela, come Cuba, ci dimostra che questo è possibile, anche se gli Stati Uniti tentano di far fallire i processi di cambiamento con blocchi economici e golpe militari.

Sappiamo che in paesi che per decenni hanno subito il colonialismo delle democrazie occidentali è difficile resistere e portare avanti processi rivoluzionari. Per questo comprendiamo l’importanza della vittoria elettorale di Chavez.

Mentre il dibattito nei bar si concentrerà sulla sfida tra Bersani e Renzi guardiamo con un sorriso di speranza a questa notizia. I migliori auguri al Venezuela boliviariano.





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